Perché parlo di fiabe?


Il comune buon senso può essere ingannato, è più che probabile che genitori e insegnanti attenti considerino positivamente versioni alterate e racconti dannosi per censurare invece ciò che è di valore. Basandosi sulle convinzioni diffuse e riconosciute è inevitabile sia così.


Le fiabe della tradizione scaturiscono da un sapere anteriore all’evoluzione della razionalità. Proprio per questo hanno il potere di oltrepassarla e agire direttamente nel profondo.

Vengono ora alterate per limare le incongruenze che non s’incastrano negli schemi mentali o, banalmente, per farne cartoni animati, film, libri “per bambini”, prodotti adatti alle esigenze del mercato.  Bambina

Ma nelle fiabe quelle che paiono incongruenze sono aperture verso una conoscenza perduta, una saggezza ancestrale di cui la nostra epoca sente il bisogno.
La nostra è infatti un’epoca in cui la fisica s’è staccata dalle concezioni meccanicistiche per approssimarsi sempre più ad una visione olistica, in cui c’è una generale riscoperta del sapere custodito in tradizioni e civiltà lontane, un avvicinamento al pensiero orientale, in cui il “razionale” ha mostrato i suoi limiti rivelando la necessità di una consapevolezza più grande.
Le fiabe offrono la possibilità d’accedervi.

Purtroppo però ora, senza che nessuno se ne accorga, rischiano d’essere distrutte per sempre dalle versioni alterate che la tecnologia rende facile produrre, diffondere, offrire ai bambini con faciloneria.

Versioni alterate che mantengono il potere di entrare l’immaginario collettivo, però, nella migliore delle ipotesi, trasmettono messaggi sterili o di un perbenismo da poco, e in alcuni casi purtroppo profondamente dannosi.

Per questo il lavoro di riflessione sulle fiabe che porto avanti da anni.
Mi rendo conto che dico qualcosa di diverso da ciò che ci si aspetta e da ciò che comunemente viene detto.
Sono davvero lieta di avere l’opportunità di parlare direttamente mercoledì 11 giugno alle ore 21.00 a Rosate, nell’ambito del progetto “Fiato alle storie” (*)
(*) Biblioteca Parrocchiale «don Luigi Negri» -Viale Rimembranze, 30 - 20088 Rosate (Mi) - Tel./Fax 02/90.87.07.12 - info@bibliotecarosate.it







La bella addormentata è la fiaba del Risveglio

FIABA
La bella addormentata (Rosaspina) 
Sleeping Beauty (Rosamond)
La bella durmiente (Preciosa Rosa)
La belle au bois dormant

Riflessioni e considerazioni:
Le fiabe fanno quello che vogliono
Fairytales do as they please
Quando i tempi non sono maturi - Il merito del principe
La bella addormentata è la fiaba del Risveglio
....
....

La bella addormentata è la fiaba del Risveglio


Ogni cosa al suo apparire mostra aspetti che poi si rivelano altri, quindi si dissolve, in un fluttuare continuo in cui nulla è certo, così che  l'esistenza in qualche modo somiglia al sogno.

E, da lungo tempo, si sente parlare di chi, come quando in un sogno ci si rende conto di sognare, ha saputo fermarsi, guardare, vedere ogni cosa per quella che è.
Duemilaseicento anni fa il principe Siddartha divenne il Budda, il “Risvegliato”, ma tutte le tradizioni parlano della possibilità di interrompere il susseguirsi incessante di confusione e paura per non essere più in balia degli eventi.
Da sempre c'è chi parla della possibilità che la Consapevolezza smetta di dormire.
"La bella addormentata" è la fiaba del Risveglio. Rosaspina è la Consapevolezza che dorme.
...Ora, proprio il giorno in cui il principe tentò l'impresa erano trascorsi cento anni. Quando si avvicinò al roveto, non trovò che fiori bellissimi che si scostarono spontaneamente al suo passaggio, ricongiungendosi alle sue spalle, sicché‚ egli passò illeso. 
Giunto nel cortile del castello, vide cavalli e cani da caccia pezzati che dormivano, distesi a terra; sul tetto erano posate le colombe con le testine sotto l'ala. Quando entrò, le mosche dormivano sulla parete e il cuoco, in cucina, tendeva ancora la mano per afferrare lo sguattero, mentre la serva sedeva davanti al pollo nero che doveva spennare.

Egli andò oltre e vide dormire tutta la corte e in alto, sul trono, dormivano il re e la regina. Proseguì ancora e il silenzio era tale che egli udiva il proprio respiro. Finalmente giunse alla torre e aprì la porta della cameretta in cui dormiva Rosaspina. Giaceva là, ed era così bella che egli non riusciva a distoglierne lo sguardo. Si chinò e le diede un bacio.

E, come l'ebbe baciata, Rosaspina aprì gli occhi, si svegliò e lo guardò tutta ridente.
“Ragionevolmente” non ha senso che il principe trionfi solo perché arriva al momento giusto. “Ragionevolmente” il principe deve mostrare la propria forza e supremazia, ci dev’essere la lotta col drago,  nei cartoni animati e nei libricini la lotta contro il drago c'è ed è tutto più "ragionevole".

Ma ciò che è ragionevole è falso.

Perché  non è il premio per qualcosa che possa essere “fatto", non è il risultato di una sequenza di istruzioni.
Per molti è impossibile passare.
 …ogni tanto veniva qualche principe che si avventurava attraverso il roveto tentando di raggiungere il castello. Ma non riuscivano a penetrarvi perché le spine li trattenevano come se si fosse trattato di mani, ed essi si impigliavano e morivano miseramente...

Non è questione di volere o di bravura, non è la conquista del più dotato, del più forte. Nel cristianesimo si usa la parola Grazia e, quali che siano le parole che usano, tutti Maestri dicono che il Risveglio è un dono.


“Accade" quando è tempo che accada.
Un libro all'improvviso. Come mai è rimasto chiuso a coprirsi di polvere? Con quel che c'è scritto sarebbe stato tutto più facile.
Come mai per altri contiene solo parole? O forse anch'io avevo già provato a leggerlo?! 
I Maestri sanno che qualsiasi cosa dicano per molti le loro parole non hanno senso.
Anni a tormentarsi finché ad un certo punto le cose appaiono in un altro modo. Perché non c'è stato modo di vederlo prima? 
Ognuno ha il suo tempo.
I Maestri sanno che c'è chi non sa far altro che andare avanti impotente, tra rabbia, rancore, dispiacere, tristezza e tutte le forme che sa assumere la paura, sballottato da quel che accade tra sofferenza da subire e da distribuire, prima che la sua Consapevolezza possa svegliarsi.
Il Risveglio accade quando “è deciso” che accada.
"Cosa vuol dire 'accade quando è "deciso" che accada?'”, "Chi decide?", “Non si può far nulla che non sia deciso? ”, "E se il principe non passasse?", "Potrebbe decidere di non passare?"
La ragione cerca di fare incastri e ricomporre i suoi schemi. Ma non ci sono incastri e gli schemi vanno spezzati.

Il principe potrebbe non passare? Certo!
Avrebbe tutte le "ragioni" per dar retta al vecchio, lasciar perdere, continuare la sua strada.
Quieto vivere, prudenza o chissà cos'altro e quante volte “ragionevolmente” ci si ferma?
I rovi sono pronti a scostarsi e fiorire al suo passaggio, ma è possibile che lui non li attraversi. E allora?
I cent’anni scadono invano e Rosaspina continua a dormire. 

I Maestri non dicono che il Risveglio accade comunque.   
Il Risveglio accade quando è deciso che accada ma i Maestri non dicono di non fare nulla. Insegnano, indicano pratiche. Anche se per alcuni non porteranno nulla, almeno per ora, serviranno quando sarà il momento.

“Quando scadono i cent'anni?", domanda "ragionevole", la risposta può essere solo paradossale.
La fiaba narra del principe che attraversa i rovi allo scadere dei cent’anni, è di lui che parla la fiaba quindi il momento in cui è lui ad attraversarli non può che coincidere con lo scadere dei cent'anni.

Ma, e qui sta il punto, nel momento in cui sono io ad ascoltarla, la fiaba parla a me.
Sono io il principe e a me la fiaba sta dicendo di non dare retta ai fallimenti,
a me sta dicendo: 
Rosaspina è pronta a svegliarsi, i cent'anni scadono adesso!

FIABA
La bella addormentata (Rosaspina) 
Sleeping Beauty (Rosamond)
La bella durmiente (Preciosa Rosa)
La belle au bois dormant

Riflessioni e considerazioni:
Le fiabe fanno quello che vogliono
Fairytales do as they please
Quando i tempi non sono maturi - Il merito del principe
La bella addormentata è la fiaba del Risveglio
....
....